È corretto parlare di acquisto dell’impianto fotovoltaico a costo zero? Cosa significa esattamente questa espressione?
Beh, su questo tema dobbiamo fare un po’ di chiarezza. La prima cosa da precisare è che l’acquisto e l’installazione del fotovoltaico, impianto utile a convertire l’energia solare in energia elettrica, non è gratis. Il fotovoltaico ha quindi dei costi, ma le spese sostenute per installarlo possono comunque essere ammortizzate nel giro di alcuni anni: questo è possibile soprattutto grazie all’energia elettrica autoprodotta e al conseguente risparmio in bolletta.
Ne consegue, che la locuzione “costo zero” applicata all’acquisto e all’installazione del fotovoltaico può avere un senso, nonostante si paghino le spese iniziali per l’acquisto dei materiali, l’installazione, e altro ancora. C’è anche un altro aspetto interessante: la possibilità di accedere ai bonus statali per l’installazione del fotovoltaico.
In questa guida ti spiegheremo:
- Come è possibile che il fotovoltaico possa essere gratis
- Quali sono le opportunità offerte dall’energia solare per abbattere i costi anche del 100%
- Come funzionano le DETRAZIONI per l’installazione dell’impianto
- Cosa serve per iniziare e avere il tuo sistema per generare energia pulita e rinnovabile
Iniziamo subito.
Contenuti:
Fotovoltaico gratis: realtà o fantasia?
Il concetto di impianto fotovoltaico a costo zero esprime una possibilità realistica per tutti: grazie al fotovoltaico è possibile risparmiare notevolmente (e in certi casi guadagnarci anche), e quindi il costo sostenuto per installarlo viene ammortizzato nel tempo, anche tramite l’eventuale richiesta di sgravi fiscali. Facciamo chiarezza sul tema: continua a leggere e scopri anche quali sono gli incentivi fiscali per i costi sostenuti nella sua installazione e come risparmiare il più possibile.
Che significa fotovoltaico a costo zero?
Impianto fotovoltaico a costo zero e fotovoltaico gratis sono concetti che aiutano a capire meglio la convenienza di investire sul fotovoltaico per autoprodurre parte del proprio fabbisogno di energia elettrica.
Queste espressioni però, se non vengono spiegate e contestualizzate nella maniera opportuna possono apparire abbastanza fuorvianti. La società Green Power fu non a caso multata dall’Antitrust e costretta a pagare 640.000 euro per aver usato lo slogan “a costo zero” riferendosi al fotovoltaico. Infatti, tale slogan venne accusato di risultare ingannevole, dal momento che nella pubblicità non veniva specificato che i risparmi non erano certi e nemmeno immediati, mentre il pagamento dell’impianto fotovoltaico avveniva proprio durante l’acquisto, tramite dei finanziamenti.
Tuttavia, come abbiamo detto, i costi del FV possono essere ammortizzati, e il passivo può estinguersi nel giro di alcuni anni. Questo è possibile grazie ad un uso costante dell’impianto.
Perché l’investimento del fotovoltaico può essere ammortizzato?
Nelle righe precedenti, abbiamo spiegato che è possibile parlare di acquisto e installazione di un impianto fotovoltaico a costo zero tenendo in considerazione che l’impianto fotovoltaico permette di recuperare completamente le spese sostenute per installarlo.
Questo è possibile per vari motivi, tra cui:
- Il considerevole risparmio annuo in bolletta;
- Le detrazioni fiscali IRPEF e l’IVA agevolata;
- La possibilità di rivendere parte dell’energia prodotta che non usi
Scopri maggiori dettagli su questi argomenti nei paragrafi successivi.
Detrazioni fiscali e incentivi fotovoltaico
Fino alla fine dell’anno si può usufruire della detrazione fiscale IRPEF del 50% per le spese sostenute per l’installazione di un impianto fotovoltaico, anche quello con accumulo.
La detrazione è possibile se la spesa non supera i 96mila euro. L’agevolazione fiscale per gli impianti fotovoltaici rientra nel bonus per le ristrutturazioni edilizie, e non per quelle del risparmio energetico. In ogni caso, quello che più conta è che grazie al bonus è possibile pagare meno tasse di IRPEF per dieci anni consecutivi.
Meno tasse quanto? Il valore dipende da quanto speso per l’installazione dell’impianto. La somma totale della spesa (per costo dei materiali, manodopera, ecc.) viene divisa a metà, e il risultato della divisione diventa proprio il totale della detrazione IRPEF, la quale viene spalmata anno dopo anno, fino appunto al termine dei 10 anni. Più l’impianto costa, più si risparmierà annualmente nell’IRPEF. Se l’impianto costa, ad esempio, 10.000 euro, la detrazione IRPEF sarà di 5000 euro (che è il risultato di 10.000/2). Quindi, dato che 5000/10 = 500 ne consegue che per 10 anni si risparmieranno, ogni anno, 500 euro di IRPEF. Inoltre, per i lavori di recupero del patrimonio edilizio (ristrutturazione) e relativa installazione del fotovoltaico, si può anche usufruire dell’aliquota ridotta al 10% per l’IVA.
Nel caso si tratti di una casa di nuova costruzione, si può richiedere l’IVA ridotta al 4%, ma questa agevolazione è incompatibile con la detrazione IRPEF prima descritta.
Costo degli impianti fotovoltaici
Come già sottolineato, l’espressione “acquisto e installazione di un impianto fotovoltaico a costo zero” non è perfettamente in linea con la realtà, dal momento che ci sono dei costi iniziali da affrontare, oltre a quelli di manutenzione periodica. Il termine però assume senso considerando che è possibile rientrare nell’investimento effettuato in tempi non lunghissimi.
Se parliamo di impianto fotovoltaico e costo, esso varia a seconda di diversi parametri, come le dimensioni, la potenza, e gli eventuali accessori aggiuntivi correlati. Ad esempio, un impianto fotovoltaico da 3 kW, adatto ad una famiglia di 4 persone, può costare circa 6.000 euro. Un impianto da 6 kW circa 13.000 euro, un impianto da 9 kW circa 20.000 euro.
Per saperne di più >> Quanto costa un impianto fotovoltaico? Guida ai prezzi [spiegato facile]
Come risparmiare sull’impianto fotovoltaico
Il ritorno sull’investimento del fotovoltaico si concretizza soprattutto in bolletta: l’uso del fotovoltaico permette di pagare notevolmente di meno le bollette della luce.
Ad esempio, quando fuori c’è il sole, è possibile sfruttare gratis l’energia elettrica prodotta dal proprio impianto fotovoltaico senza ricorrere alla rete pubblica. Può essere tranquillamente utilizzata per far funzionare lavatrici, lavastoviglie, televisori e altri apparecchi, in modo del tutto gratis. Questo è il meccanismo dell’autoconsumo.
Un impianto da 3 kW è in grado di offrire circa 4000 kWh all’anno di energia elettrica, garantendo un risparmio di 1000 euro circa. Con un impianto di 6 kW il risparmio diventa di 2000 euro circa. E così via. Un impianto fotovoltaico si ripaga da solo nel giro di pochi anni, anche considerato che i moderni pannelli fotovoltaici possono durare anche 30 anni, se ben tenuti e se vengono effettuate delle operazioni di manutenzione su di essi periodicamente.
Inoltre, usufruendo degli incentivi, il ritorno sull’investimento si verifica ancora più rapidamente. Oltre a quanto appena descritto, dobbiamo considerare anche la possibilità di guadagnare sulla propria produzione di energia elettrica ottenuta con il proprio impianto fotovoltaico.
In che modo? Utilizzando una di queste opportunità:
- Scambio sul posto: chi possiede un impianto e l’allaccio alla rete GSE, da un lato può cedere la sua energia non utilizzata, dall’altro può prelevarla quando gli occorre (ad esempio nelle ore serali) diminuendo in tal modo le spese in bolletta per la quantità prelevata, proprio grazie al fatto di aver ceduto parte della sua
- Ritiro dedicato: la possibilità di vendere al GSE la propria energia elettrica non utilizzata
Ancora qualche dubbio sul fotovoltaico a costo zero? Scrivici un commento 🙂
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